ROMA (ITALPRESS) – A Palazzo Brancaccio, ultima dimora del Patriziato Romano, costruito nel 1880 nel cuore della Città Eterna, si è tenuta la cena iftar, pasto serale della tradizione islamica che interrompe il digiuno durante il mese del Ramadan. La cena è un’importante occasione di dialogo interreligioso, ispirato dai principi della solidarietà umana e della pacifica convivenza tra i popoli. La fraternità e l’amicizia sociale sono le vie indicate anche da Papa Francesco per costruire un mondo migliore, nella sua Enciclica del 2020 “Fratelli tutti”, in cui il Pontefice, ripercorrendo le parole di San Francesco d’Assisi, invitava tutti ad un amore capace di superare le distanze e le barriere geografiche e di andare al di là del luogo del mondo dove si è nati e dove si abita.
L’evento si è tenuto alla presenza del Monsignor Vincenzo Paglia, Arcivescovo di Roma, di Nader Akkad, Imam della Moschea di Roma e di Badri Khalfallah, Imam della Moschea di Palermo. A fare gli onori di casa Kamel Ghribi, finanziere e filantropo, presidente di GKSD Investment Holding, vicepresidente del Gruppo San Donato e presidente dell’European Corporate Council on Africa and the Middle East, insieme a Gilda Gastaldi, presidente di GSD Foundation, Paolo Rotelli, vicepresidente del Gruppo San Donato, Marco Rotelli, Giulia Rotelli e Angelino Alfano, presidente del Gruppo San Donato.
Presenti alla cena anche rappresentanti delle istituzioni e del mondo economico e della comunicazione, come Nabil Ammar, ministro degli Esteri della Tunisia, Maria Elisabetta Alberti Casellati, ministro per le Riforme Istituzionali, Pietro Curzio, Primo presidente della Corte Suprema di Cassazione, Renato Schifani, presidente della Regione siciliana e già presidente del Senato, Luciana Lamorgese, dirigente pubblica già ministro dell’Interno, Luigi Di Maio, già ministro degli Affari Esteri, Carlo Messina, CEO di Intesa Sanpaolo e il giornalista Bruno Vespa. La serata è stata condotta dalla giornalista e conduttrice televisiva Eleonora Daniele.
Durante l’evento hanno sfilato le creazioni del giovane fashion designer tunisino Ali Karoui, molto amato dalle celebrità, tra cui l’influencer e modella spagnola Georgina Rodriguez, moglie del calciatore Cristiano Ronaldo. Lo scopo è stato quello di far conoscere la cultura della Tunisia, un Paese provato dall’emergenza economica e sanitaria e da tensioni sociali, ma forte di una tradizione millenaria che, come frutto dell’afflusso multietnico delle civiltà che l’hanno attraversata, costituisce, oggi più che mai, un patrimonio da far conoscere e da valorizzare.
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