MILANO (ITALPRESS) – “Percepiamo un cambio di idea, di interesse e soprattutto vicinanza al mondo delle imprese, da questo punto di vista noi siamo estremamente soddisfatti di questo nuovo modo di concepire il rapporto tra le istituzioni e l’impresa. Siamo moderatamente soddisfatti delle linee guida che questo governo ha tracciato. Ci sono stati degli interventi anche importanti come la riduzione del costo dell’energia, la rimodulazione del reddito di cittadinanza, il taglio del cuneo fiscale. Noi siamo moderatamente ottimisti, ma riteniamo che forse ci vorrà un pò più di coraggio. Nell’immediato chiediamo un nuovo intervento sul cuneo fiscale”. Così Nicola Spadafora, presidente di Confapi Milano, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Italpress Economy, spiegando che è necessario fare un intervento “non tanto per l’impresa ma per i lavoratori. Questo per noi è di prioritaria importanza perchè lavoratore e imprenditore oggi vivono la stessa situazione e si devono aiutare reciprocamente, ci rendiamo conto che non si può andare avanti con le retribuzioni che abbiamo oggi”.
Proprio parlando di retribuzioni Spadafora tocca il tema del salario minimo. “Se ne parla tanto ma per noi è un falso problema – spiega -, perchè i nostri contratti collettivi hanno degli importi minimi decisamente superiori rispetto a quello che sarebbe il minimo salariale, se anzichè avere centinaia di contratti pirata si andassero ad applicare i contratti delle confederazioni maggiormente rappresentativi, questo problema sarebbe già superato”.
Altri punti fondamentali per il mondo delle Pmi sono poi semplificazione e crescita. “Dobbiamo semplificare, noi possiamo diventare centro d’Europa e abbiamo potenzialità enormi – osserva Spadafora – ma mettiamoci nei panni di un potenziale investitore straniero che oggi ci chiede una fiscalità più adeguata ma soprattutto conforme a tanti paesi d’Europa, semplificazione amministrativa, burocratica, certezze. Dobbiamo fare di tutto per far crescere le nostre aziende perchè noi dobbiamo competere con tutto il mondo e non possiamo presentarci solo con micro e piccole imprese. Un futuro c’è ma passa attraverso la crescita. Noi abbiamo vissuto un 2022 che è stato particolarmente complesso sotto il profilo della mancanza di materie prime, ma soprattutto dell’incremento dei costi sia delle materie prime che dell’energia – prosegue -. Oggi fortunatamente, grazie anche a delle politiche governative, stiamo molto migliorando sotto il profilo dei costi. Il problema vero ora è quello relativo ai mutui e ai tassi d’interesse perchè nel momento in cui i tassi d’interesse sono così elevati obiettivamente avere accesso al credito è molto complesso”.
“L’impatto è gravissimo per le nostre imprese – afferma il presidente di Confapi Milano -. Tante di quelle che stavano pensando di fare investimenti in macchinari, beni strumentali, affitti o immobili oggi hanno sospeso questi ragionamenti e questo ha un impatto sull’economia generale perchè vuol dire non investire nel Paese. L’area metropolitana di Milano nel 2022 ha avuto una crescita di prodotto interno lordo di oltre il 5% rispetto all’anno precedente, siamo un unicum non solo a livello regionale ma nazionale, siamo arrivati a Milano a un +8% di Pil rispetto alla fase pre-pandemica”.
Spadafora, infine, esorta a non ragionare con pessimismo. “C’è grande ottimismo e i dati dimostrano questo. C’è un sistema imprenditoriale che, nonostante tutte le difficoltà che stiamo vivendo da tre anni a questa parte, ha i dati migliori a livello europeo e bisogna fare un plauso a chi ha cercato di andare avanti con grande profitto. Sicuramente c’è difficoltà ma diamo merito a chi in questa difficoltà ha prodotto risultati che a livello comunitario sono straordinari”, conclude.
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