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La schiena 'a pois' di Nicolò Martinenghi, medaglia d'oro nei 100 metri a rana alle Olimpiadi di Parigi 2024, salta all'occhio nelle foto che immortalano la vittoria del nuotatore italiano e non sono una novità fra gli atleti. Gli stessi segni rotondi e rossi sono stati notati in più occasioni anche sulla pelle di altri campioni della vasca, compreso il nostro Gregorio Paltrinieri. Sono le impronte della Cupping therapy o coppettazione, pratica cara anche a tanti vip, ad esempio star di Hollywood come Gwyneth Paltrow e Jennifer Aniston. Ma di cosa si tratta? Serve veramente o può essere rischiosa? Provano a spiegarlo gli esperti di 'Dottore, ma è vero che…?', portale anti-fake news della Fnomceo, Federazione nazionale degli Ordini dei medici. Da un lato la coppettazione non ha basi scientifiche, sottolineano. Dall'altro, avvertono, può comportare anche dei rischi. "La coppettazione – chiariscono i dottori anti-bufale – non è l'ultimo strillo della moda: la medicina tradizionale cinese la consiglia da centinaia (migliaia?) di anni per i disturbi più diversi. Dal mal di schiena (lombosciatalgia) ai dolori cronici, fino ad alcune malattie respiratorie". "Sono applicati dei vasetti di vetro sulla pelle e, mediante l'accensione di una fiammella, si crea un vuoto" con la conseguente "aspirazione della cute. I vasetti restano a contatto con la pelle per un tempo variabile (di solito tra i 5 e i 15 minuti), ma le tecniche sono molto diverse a seconda di chi le pratica. Sono noti almeno 15 diversi modi di manipolare le coppette e 10 protocolli differenti di trattamento". Tanto che "nel 2010 il governo cinese ha proposto una standardizzazione delle pratiche di coppettazione". "Il beneficio per il paziente sarebbe dovuto al miglioramento della circolazione sanguigna nelle zone trattate". Tuttavia, "come è stato sottolineato da una rassegna sul 'Quarterly Journal of Medicine' della Oxford University Press – evidenziano i medici – gli articoli che studiano i possibili meccanismi di azione della coppettazione sono ancora molto infrequenti". I dottori premettono che, "per un trattamento utilizzato per un numero così ampio di disturbi e patologie, non è facile giungere a conclusioni certe". Però "possiamo dire che, a oggi, non sono state prodotte prove scientifiche che dimostrino che la coppettazione sia efficace nel trattamento del mal di schiena, così come di qualsiasi altro disturbo". "Uno studio sistematico dei risultati delle ricerche svolte dal 1980 al 2013 e pubblicate su riviste comprese nella banca dati più conosciuta in ambito biomedico (Medline) – analizzano i medici anti-fake news – ha reperito 29 studi di cui solo uno era una sperimentazione controllata randomizzata. La maggior parte degli articoli riportava singoli casi di pazienti trattati. Gli autori della revisione", datata 2013, "sono giunti alla conclusione che le evidenze sono troppo deboli per avere una certezza dell'utilità di questa pratica". Nel 2012, proseguono i dottori, "uno studio pubblicato sulla rivista 'Plos Medicine' ha analizzato solo sperimentazioni controllate randomizzate (il tipo di metodo di studio che dovrebbe promettere, se non garantire, risultati più solidi) svolte tra il 1992 e il 2010. La coppettazione era sperimentata per il trattamento di disturbi di più varia origine, dal dolore lombare all'acne, dalla dispnea all'Herpes zoster". Ma "anche in questo caso le conclusioni non sono state incoraggianti, soprattutto a causa della scarsa qualità della metodologia degli studi svolti". Sempre nel 2013, segnalano i medici, "un'altra ricerca su circa 60 pazienti ha messo a confronto la coppettazione con un massaggio rilassante per valutare l'efficacia delle due strategie nel ridurre il dolore del tratto cervicale della colonna vertebrale: non sono state rilevate differenze tra i due trattamenti". Secondo Salvo Di Grazia, medico noto al web per la sua attività anti-bufale, "in realtà il cupping, oltre a non avere ovviamente base scientifica, può esporre ad alcuni pericoli. Rottura di vasi sanguigni, dolore, ematomi, emorragie, infezioni ed altro", elenca l'esperto. "Se nella stragrande maggioranza dei casi il cupping prevede l'applicazione di poche coppette 'risucchianti' – osserva infatti Di Grazia – in alcuni casi se ne applicano a decine, esponendo il malcapitato a rischi ancora più elevati. Sono reperibili in Rete immagini impressionanti – racconta – in alcune delle quali si nota addirittura la fuoriuscita di abbondante sangue dalla cute che finisce nella coppetta, spesso di vesciche o di trasudazione di liquidi. Una tortura inutile e pericolosa. Questo – chiosa il medico – dimostra la potenza dell'effetto ventosa che riesce addirittura a rompere i capillari e far trapassare il sangue dalla cute, ma anche la mancanza di limiti e buon senso dei ciarlatani". "Una revisione sistematica" del 2014, "di studi svolti in Corea – concludono comunque i dottori anti-fake – suggerisce che gli effetti avversi possono essere evitati affidandosi a operatori esperti e sono, comunque, di lieve entità". —sportwebinfo@adnkronos.com (Web Info)