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"Ieri non ho sentito le cose dette dalla premier". Vincenzo De Luca, governatore della Campania, risponde così alle domande sul 'saluto' della presidente del Consiglio Giorgia Meloni ieri a Caivano. La premier si è avvicinata a De Luca e ha esordito con le parole "Presidente De Luca, quella stronza della Meloni… Come sta?", ha detto la presidente del Consiglio, alludendo all'insulto usato dal governatore a febbraio e 'captato' dai cronisti in Transatlantico. "Ho sentito solo quando si è avvicinata a me per dire 'presidente come sta?', Infatti ho risposto "sto bene in salute e benvenuta qui', poi ho appreso nel pomeriggio dai social della performance che era cominciata qualche metro prima, ma non avevo sentito sinceramente", dice De Luca. "Ho appreso dai social della raffinata eleganza con cui si era avvicinata al Presidente della Regione che era lì per accoglierla e darle il benvenuto. In ogni caso ho visto che la Meloni ci ha tenuto a comunicare la sua nuova e vera identità e noi non possiamo che concordare ovviamente", aggiunge. "Ieri mi sarei aspettato innanzitutto una visita a Brescia. Una data simbolo per il nostro Paese, perché i campetti di Caivano si possono inaugurare in qualunque momento. Quell'anniversario no, quindi sarebbe stato doveroso innanzitutto andare a Brescia a rendere omaggio ai caduti, a riconfermare l'impegno contro il neofascismo che ha tormentato l'Italia per decenni, tanto per cominciare", prosegue, affermando che Meloni avrebbe dovuto recarsi a Brescia. Il presidente della Regione Campania ha aggiunto, tornando sulle parole di ieri della presidente del Consiglio a Caivano: "L'unico insulto che c'è stato nella vita politica di questo Paese è quel comunicato della Meloni che offendeva 550 sindaci che erano a Roma per protestare contro il blocco delle risorse e che combattevano per aprire i cantieri e creare lavoro. Ma l'opinione pubblica nel nostro Paese è interessata più del cabaret, delle parole, dei fuorionda, delle scemenze che delle questioni sostanziali", ha spiegato De Luca. "Il problema sostanziale è che allora è cominciata una deriva democratica nel nostro Paese. Non si è mai visto un governo che oltraggia 550 sindaci, che chiude le porte dei Ministeri, che se ne scappa e si rifiuta di ricevere anche una delegazione. Quello è l'insulto vero di cui non ha parlato nessuno e di cui io parlerò fra qualche giorno, ricostruendo tutte le vicende, se non altro per far maturare una coscienza democratica e per svegliare un Paese che mi sembra un po' narcotizzato, che non ha capito", afferma. —politicawebinfo@adnkronos.com (Web Info)