ROMA (ITALPRESS) - E' morto, all'età di 91 anni, il celebre scultore e pittore colombiano Fernando Botero. Caratteristica della sua pittura è l'insolita dilatazione che subiscono i suoi soggetti, che acquistano forme insolite, quasi irreali, ma con un proprio fascino. Ma è un passaggio necessario per ben far comprendere la necessità di colore delle sue opere. L'artista si rivela sostanzialmente distante dai suoi soggetti. Ed è proprio questa freddezza che fa scomparire dai personaggi la dimensione morale e psicologica. Gli sguardi sono sempre persi nel vuoto, gli occhi non battono, sembra quasi che osservino senza guardare.
Tra il 1953 e il 1954 Botero viaggia tra Spagna e Italia ed esegue copie di artisti rinascimentali.
Dopo vari spostamenti fra New York e ancora Bogotà, nel 1966 si trasferisce definitivamente a New York, dove si immerge in un lavoro instancabile, cercando soprattutto di sviluppare l'influenza che Rubens stava via via assumendo nella sua ricerca, soprattutto sull'utilizzo delle forme plastiche. Intorno ai primi anni '70 inizia a realizzare le sue prime sculture.
Le mostre in Germania e negli USA lo portano al successo. Successivamente si sposta tra New York, la Colombia e l'Europa, realizzando mostre nella grande mela e nella sua Bogotà.
-foto Agenzia Fotogramma -
(ITALPRESS).Agenzia di Stampa Italpress - Top News
ROMA (ITALPRESS) – E’ morto, all’età di 91 anni, il celebre scultore e pittore colombiano Fernando Botero. Caratteristica della sua pittura è l’insolita dilatazione che subiscono i suoi soggetti, che acquistano forme insolite, quasi irreali, ma con un proprio fascino. Ma è un passaggio necessario per ben far comprendere la necessità di colore delle sue opere. L’artista si rivela sostanzialmente distante dai suoi soggetti. Ed è proprio questa freddezza che fa scomparire dai personaggi la dimensione morale e psicologica. Gli sguardi sono sempre persi nel vuoto, gli occhi non battono, sembra quasi che osservino senza guardare.
Tra il 1953 e il 1954 Botero viaggia tra Spagna e Italia ed esegue copie di artisti rinascimentali.
Dopo vari spostamenti fra New York e ancora Bogotà, nel 1966 si trasferisce definitivamente a New York, dove si immerge in un lavoro instancabile, cercando soprattutto di sviluppare l’influenza che Rubens stava via via assumendo nella sua ricerca, soprattutto sull’utilizzo delle forme plastiche. Intorno ai primi anni ’70 inizia a realizzare le sue prime sculture.
Le mostre in Germania e negli USA lo portano al successo. Successivamente si sposta tra New York, la Colombia e l’Europa, realizzando mostre nella grande mela e nella sua Bogotà.
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