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BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) - "L'economia europea rallenta. Ha evitato la recessione, ma ha avuto una crescita molto bassa e continuerà ad averla anche quest'anno. Siamo fiduciosi che nel 2025 l'attività economica possa riprendere l'attività e questo vale anche per l'Italia, che per la ripresa deve sfruttare l'insieme di fondi ed investimenti del Pnrr". Così il commissario europeo per l'Economia, Paolo Gentiloni, a margine della conferenza stampa in cui ha annunciato le previsioni economiche per il trimestre invernale. L'inflazione del 2% in Italia è fra le più basse della media europea e "sta scendendo più del previsto" e questo dato può essere in parte visto come "dovuto al rallentamento dell'economia" ma anche come "una buona notizia per i bilanci familiari e per l'insieme del potere d'acquisto del nostro Paese", ha aggiunto. Il commissario ripone molta fiducia sui fondi comuni europei, come il Pnrr, poichè "l'impegno in questi fondi ha contributo a limitare un allargarsi di differenze e ha fatto avanzare Paesi più in difficoltà".
(ITALPRESS).
- Foto: xf4/Italpress -Agenzia di Stampa Italpress - Top News

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “L’economia europea rallenta. Ha evitato la recessione, ma ha avuto una crescita molto bassa e continuerà ad averla anche quest’anno. Siamo fiduciosi che nel 2025 l’attività economica possa riprendere l’attività e questo vale anche per l’Italia, che per la ripresa deve sfruttare l’insieme di fondi ed investimenti del Pnrr”. Così il commissario europeo per l’Economia, Paolo Gentiloni, a margine della conferenza stampa in cui ha annunciato le previsioni economiche per il trimestre invernale. L’inflazione del 2% in Italia è fra le più basse della media europea e “sta scendendo più del previsto” e questo dato può essere in parte visto come “dovuto al rallentamento dell’economia” ma anche come “una buona notizia per i bilanci familiari e per l’insieme del potere d’acquisto del nostro Paese”, ha aggiunto. Il commissario ripone molta fiducia sui fondi comuni europei, come il Pnrr, poichè “l’impegno in questi fondi ha contributo a limitare un allargarsi di differenze e ha fatto avanzare Paesi più in difficoltà”.
(ITALPRESS).
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