ROMA (ITALPRESS) - "Prima con la Conferenza Internazionale su Sviluppo e Migrazioni, poi con la conferenza Italia Africa si è avviato il percorso del Piano Mattei. Il tratto che nessuno deve dimenticare è che non abbiamo in mente un modello di cooperazione predatorio con le Nazioni africane bensì collaborativo, e rivendichiamo tra i tanti diritti da tutelare anche il diritto a non emigrare". Così il premier Giorgia Meloni nel corso dell'informativa sulle politiche migratorie in Consiglio dei ministri. "Dobbiamo insistere con le Nazioni della regione del Mediterraneo allargato e dell'Africa Sub-Sahariana, per un metodo di lavoro condiviso che faccia contrastare insieme gli sbarchi sulle nostre coste, cooperando per colpire la rete dei trafficanti e aiutando le economie più fragili per rimuovere le cause che spingono a migrare", ha aggiunto. "Dobbiamo tenere alta l'attenzione. E per questo ho bisogno di tutto il governo poichè quello che immagino operativamente, e mediaticamente, è un modello 'Caivanò da proporre per il nord del continente africano, in modo particolare per la Tunisia e la Libia. Pensiamo innanzitutto a impostare tavoli ministeriali che rafforzino la collaborazione. Andiamo tutti in Libia e Tunisia, sviluppiamo progetti, controlliamone l'esecuzione, coordinando - come per Caivano - le presenze, in modo che siano cadenzate e diano il senso della continuità", ha concluso Meloni.
(ITALPRESS).
- Foto: Palazzo Chigi -Agenzia di Stampa Italpress - Top News
ROMA (ITALPRESS) – “Prima con la Conferenza Internazionale su Sviluppo e Migrazioni, poi con la conferenza Italia Africa si è avviato il percorso del Piano Mattei. Il tratto che nessuno deve dimenticare è che non abbiamo in mente un modello di cooperazione predatorio con le Nazioni africane bensì collaborativo, e rivendichiamo tra i tanti diritti da tutelare anche il diritto a non emigrare”. Così il premier Giorgia Meloni nel corso dell’informativa sulle politiche migratorie in Consiglio dei ministri. “Dobbiamo insistere con le Nazioni della regione del Mediterraneo allargato e dell’Africa Sub-Sahariana, per un metodo di lavoro condiviso che faccia contrastare insieme gli sbarchi sulle nostre coste, cooperando per colpire la rete dei trafficanti e aiutando le economie più fragili per rimuovere le cause che spingono a migrare”, ha aggiunto. “Dobbiamo tenere alta l’attenzione. E per questo ho bisogno di tutto il governo poichè quello che immagino operativamente, e mediaticamente, è un modello ‘Caivanò da proporre per il nord del continente africano, in modo particolare per la Tunisia e la Libia. Pensiamo innanzitutto a impostare tavoli ministeriali che rafforzino la collaborazione. Andiamo tutti in Libia e Tunisia, sviluppiamo progetti, controlliamone l’esecuzione, coordinando – come per Caivano – le presenze, in modo che siano cadenzate e diano il senso della continuità”, ha concluso Meloni.
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