(Adnkronos) – Nuova giornata di guerra oggi, 12 ottobre, tra Israele e Libano. Hezbollah ha rivendicato il lancio di missili contro la base delle Idf a Haifa, nel sud di Israele. Lo riporta Al Mayadeen, media vicino a Hezbollah, spiegando che i missili sono stati lanciati alle 6 di questa mattina, ora locale. In Israele non sono però suonate le sirene di allarme antiaereo, afferma il Times of Israel. Intanto proseguono le pressioni Usa per una soluzione diplomatica. Occorre arrivare a una soluzione diplomatica in Libano per evitare un confitto più ampio nella regione, ha dichiarato il Segretario di Stato americano Antony Blinken ribadendo che Israele ''ha il diritto a difendersi'', ma dicendosi ''allarmato'' per la crisi umanitaria causata dalla guerra. "Continuiamo a impegnarci intensamente per prevenire un conflitto più ampio nella regione", ha detto Blinken ai giornalisti dopo un vertice in Laos. "Abbiamo tutti un forte interesse nel cercare di contribuire a creare un ambiente in cui le persone possano tornare a casa, in sicurezza e protezione, e i bambini possano tornare a scuola", ha affermato. "Quindi Israele ha un interesse chiaro e molto legittimo'' nel lavorare per la propria sicurezza, ma ''il popolo del Libano vuole la stessa cosa''. Per cui, ha aggiunto Blinken, ''crediamo che il modo migliore per arrivarci sia attraverso un'intesa diplomatica, una su cui stiamo lavorando da un po' di tempo e su cui ci concentriamo in questo momento". Anche il governo dell'Iran è impegnato in un ''intenso e urgente'' lavoro diplomatico con i Paesi del Medioriente per cercare di limitare la rappresaglia israeliana per l'attacco missilistico lanciato da Teheran il primo ottobre, riporta la Cnn citando proprie fonti ben informate secondo le quali, se proprio l'attacco israeliano dovesse esserci, l'obiettivo è almeno quello di proteggere Teheran. Secondo le fonti citate dalla Cnn, la preoccupazione dell'Iran deriva dall'incertezza sulla possibilità che gli Stati Uniti convincano Israele a non colpire i siti nucleari e gli impianti petroliferi iraniani. Gli Stati Uniti hanno già detto a Israele che non vogliono che prenda di mira i siti nucleari o i giacimenti petroliferi iraniani. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha parlato mercoledì con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, la loro prima conversazione in quasi due mesi , dicendogli che la rappresaglia di Israele sia "proporzionata". Anche gli alleati degli Stati Uniti nel Golfo, tra cui Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Qatar, hanno espresso preoccupazione per un possibile attacco agli impianti petroliferi iraniani, che potrebbe avere un impatto negativo sull'economia e sull'ambiente dell'intera regione, ha detto un diplomatico arabo alla Cnn. Le Idf hanno diffuso oggi un ''messaggio importante'' in arabo per i cittadini che vivono del nord di Gaza City, dicendo che ''l'area deve essere evacuata immediatamente tramite Salah El-Din Street verso l'area umanitaria'' perché ''è considerata una zona di combattimento pericolosa''. L'Idf spiega che vanno evacuati anche ''i rifugi lì situati'' perché i militari israeliani stanno ''operando con grande forza contro le organizzazioni terroristiche e continueranno a farlo per molto tempo''. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)