(Adnkronos) – "Siamo di nuovo al metodo Iene. Ieri sera è andato in onda un servizio in cui dicono che io sarei contro il plasma iperimmune, per cui entrano dove io sto lavorando", "con una telecamera ti aspettano dietro un angolo e ti fanno vedere degli articoli scientifici". Esordisce così in un video postato su X Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova, commentando un servizio delle Iene che lo vede protagonista. "La domanda che io mi pongo è questa: loro dicono che io nel libro li ho attaccati sul plasma iperimmune. E in effetti Le Iene mi pare che di cantonate ne abbiano prese parecchie. A Stamina, il metodo che si è rivelato altamente inefficace, hanno dedicato 21 puntate e ne parlo nel libro. Dopodiché, loro spingevano sull'utilizzo del plasma iperimmune nelle forme gravi" di Covid. "Cioè – è la ricostruzione dell'infettivologo – i servizi delle Iene di quel periodo erano su gente che arriva veramente disperata, all'ultimo stadio in terapia intensiva e gli davano il plasma iperimmune e resuscitava. Non è così. Il plasma iperimmune in quel tipo di pazienti non funziona e lo ha chiaramente dimostrato uno studio italiano, che io ho citato e che si chiama studio Tsunami. Dopodiché sono state fatte altre pubblicazioni sul plasma iperimmune in situazioni diverse, dato molto precocemente nelle primissime fasi di malattia, nei primi 2 o 3 giorni, o entro i primi 5 giorni, e lì può avere un ruolo". "Ma attenzione – puntualizza ancora – perché il plasma iperimmune non è, come viene detto, un farmaco a costo zero. Ci vogliono donatori, bisogna organizzare e il tutto non è così semplice. Le Iene la devono piantare di fare continue invasioni di campo", incalza Bassetti, rimarcando nel commento al post: "Sbagliando non si impara…". "Lascino fare ai medici i medici", invita infine nel video. "Quando sono entrati nelle questioni sanitarie, almeno in un paio hanno preso delle grandi cantonate. Dopodiché – conclude – questo modo di inseguire la gente mentre sta lavorando sinceramente lo trovo veramente di cattivo gusto". —salute/sanitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)