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ROMA (ITALPRESS) - Non è la sua superficie prediletta e proprio per questo Daniil Medveded non dimenticherà mai questi Internazionali d'Italia. Al Foro Italico il 27enne moscovita conquista il sesto Masters 1000 della carriera, il primo sul rosso: la finale contro Holger Rune, slittata a causa della pioggia grande protagonista di questa edizione, lo vede imporsi per 7-5 7-5, dopo un'ora e 43 minuti di gioco.
Un successo quasi a sorpresa quello di Medvedev, che nelle sue tre precedenti apparizioni a Roma non aveva vinto nemmeno un match. Ma in questa edizione il russo ha sfoggiato un tennis quasi inedito, con una copertura del campo che è stata uno dei suoi principali punti di forza. Chiedere per credere a Zverev e Tsitsipas, fra le vittime illustri di Medvedev, fino a Rune che si presentava con la finale di Montecarlo (dove aveva battuto il russo nei quarti) e il titolo conquistato a Monaco di Baviera nel suo curriculum stagionale sul rosso, oltre alle vittorie su Djokovic e Ruud ottenute al Foro Italico. Ma tant'è, nella Città Eterna è il giorno di Medvedev, 20 affermazioni in carriera nel circuito maggiore, cinque in questo 2023 con la classifica Atp che da domani lo vedrà scalzare Djokovic dal secondo posto alle spalle di Alcaraz. A Rune resta la soddisfazione di un cammino incredibile in quella che era la sua prima volta nel tabellone principale degli Internazionali: con appena 20 anni e già un Masters 1000 in bacheca (Parigi-Bercy lo scorso anno), il danese sa che non solo il futuro ma anche il presente già gli appartiene e al prossimo Roland Garros sarà qualcosa di più di una mina vagante.
- foto LivePhotoSport -
(ITALPRESS).Agenzia di Stampa Italpress - Top News

ROMA (ITALPRESS) – Non è la sua superficie prediletta e proprio per questo Daniil Medveded non dimenticherà mai questi Internazionali d’Italia. Al Foro Italico il 27enne moscovita conquista il sesto Masters 1000 della carriera, il primo sul rosso: la finale contro Holger Rune, slittata a causa della pioggia grande protagonista di questa edizione, lo vede imporsi per 7-5 7-5, dopo un’ora e 43 minuti di gioco.
Un successo quasi a sorpresa quello di Medvedev, che nelle sue tre precedenti apparizioni a Roma non aveva vinto nemmeno un match. Ma in questa edizione il russo ha sfoggiato un tennis quasi inedito, con una copertura del campo che è stata uno dei suoi principali punti di forza. Chiedere per credere a Zverev e Tsitsipas, fra le vittime illustri di Medvedev, fino a Rune che si presentava con la finale di Montecarlo (dove aveva battuto il russo nei quarti) e il titolo conquistato a Monaco di Baviera nel suo curriculum stagionale sul rosso, oltre alle vittorie su Djokovic e Ruud ottenute al Foro Italico. Ma tant’è, nella Città Eterna è il giorno di Medvedev, 20 affermazioni in carriera nel circuito maggiore, cinque in questo 2023 con la classifica Atp che da domani lo vedrà scalzare Djokovic dal secondo posto alle spalle di Alcaraz. A Rune resta la soddisfazione di un cammino incredibile in quella che era la sua prima volta nel tabellone principale degli Internazionali: con appena 20 anni e già un Masters 1000 in bacheca (Parigi-Bercy lo scorso anno), il danese sa che non solo il futuro ma anche il presente già gli appartiene e al prossimo Roland Garros sarà qualcosa di più di una mina vagante.
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