Palermo gli indagati per la strage di Altavilla Milicia restano in carcere

(Adnkronos) – Per la strage di Palermo restano in carcere Giovanni Barreca, il muratore 54enne che ha sterminato domenica la sua famiglia ad Altavilla Milicia nel palermitano e la coppia di presunti complici, Sabrina Fina e Massimo Carandente. Sono tutti accusati di triplice omicidio e soppressione di cadavere. Il 54enne ha ucciso la moglie e due figli di 5 e 15 anni e poi ha chiamato il 112. Una terza figlia di 17 anni è riuscita a fuggire. L'uomo si è fatto trovare dai carabinieri nella vicina Casteldaccia, dove è stato arrestato.  Per i tre il gip di Termini Imerese ha emesso la custodia cautelare in carcere. Al momento si trovano detenuti nella struttura penitenziaria di Pagliarelli. Per la coppia ha anche convalidato il fermo emesso dalla Procura termitana, ma non è stato convalidato per Giovanni Barreca. La coppia da tempo, come si apprende, avrebbe contatti con l'uomo e l'avrebbe avvicinato al mondo del fanatismo religioso. Marito e moglie avrebbero parlato all'uomo di "presenze demoniache". I tre si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Sabrina Fina e Massimo Carandente, la coppia che avrebbe partecipato alla strage è rimasta in silenzio, così come il padre e marito delle tre vittime, Antonella Salamone, e i due figli, Kevin di 16 anni e Emanuel di 5 anni. Giovanni Barreca "è sotto choc", afferma il suo legale. "Il mio cliente non si rende conto di ciò che è accaduto", ha spiegato al termine dell'udienza di convalida l'avvocato Giovanni Barracato. L'avvocato Sergio Sparti, che difende con il fratello Vincenzo Sparti la coppia fermata, ha invece reso noto che "Massimo Carandente ha subito in carcere delle intimidazioni, gli hanno anche lanciato della frutta dalle gabbie. E ha subito offese all'indirizzo della compagna, Sabrina Fina". "Attualmente sono in isolamento perché non possono essere tenuti insieme con gli altri detenuti", dice ancora Sparti. L'unica sopravvissuta della strage familiare è la figlia 17enne ed è stata proprio lei ad aiutare gli inquirenti nel ricostruire la dinamica della strage familiare. La ragazzina era in stato confusionale, quando è stata trovata dal personale del 118 che l'ha soccorsa. Non si sa se si sia nascosta e per questo sia stata risparmiata dalla furia del padre oppure sia stata lasciata volutamente viva. Il 54enne ha strangolato entrambi i figli, quello di 5 anni e quello di 15. Con quest'ultimo ha usato anche una catena che è stata ritrovata accanto al cadavere del ragazzino.   Sembra che l'uomo negli ultimi tempi parlasse spesso di "presenze demoniache", anche durante la notte del triplice omicidio, e che accusasse la moglie e i figli di essere "posseduti da Satana". Frase che avrebbe ripetuto in continuazione anche ai carabinieri subito dopo la strage.  —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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