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Prandini (Coldiretti): “In Ue lavoro costante, noi fissi a Bruxelles con mobilitazioni e interlocuzioni”

Prandini Coldiretti In Ue lavoro costante noi fissi a Bruxelles con mobilitazioni e interlocuzioni

(Adnkronos) – “Noi ormai siamo fissi a Bruxelles, tutte le settimane: sia nelle attività di mobilitazione che in quelle di interlocuzione con le istituzioni”. Lo ha detto il presidente di Coldiretti Ettore Prandini a margine di un incontro con il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana allo stand di Coldiretti alla fiera Myplant & Garden, in corso a Rho Fiera Milano “La scorsa settimana -aggiunge Prandini- abbiamo incontrato la presidente del Parlamento europeo, 10 giorni prima la presidente della Commissione europea e abbiamo incontrato più volte vari commissari. Il nostro lavoro è costante per modificare quei regolamenti che non hanno senso, se vogliamo fare in modo che l’Europa sia un continente che guarda alla competitività e a crescere nel valore dell’esportazione delle proprie eccellenze”. “Le importazioni selvagge dall’estero, i cambiamenti climatici e l’aumento dei costi di produzione colpiscono il Vivaio Italia mettendo a rischio un settore cardine del made in Italy che vale 3,1 miliardi di euro e garantisce lavoro a 200mila persone”. Nonostante questo, sottolinea Prandini, “le nostre aziende hanno saputo raggiungere un record storico di export che nel 2023 supera l’1,25 miliardi”. E dunque, avverte, “occorre combattere la concorrenza sleale di prodotti importati dall’estero facendo in modo che piante e fiori in vendita in Italia e in Europa rispettino le stesse regole su ambiente, salute e diritti dei lavoratori. Il florovivaismo –sottolinea Prandini- è anche l’espressione di una agricoltura multifunzionale capace di generare esternalità positive per il bene della comunità e dell’ambiente, nonostante i rincari e le grandi difficoltà economiche”. Sulla situazione dell’inquinamento a Milano e in Lombardia, “dobbiamo continuare nel lavoro che abbiamo iniziato sia con Milano in quanto città, ma soprattutto a livello regionale, sui grandi progetti di piantumazione di verde pubblico e privato, garantendo in questo modo un abbattimento sia delle polveri sottili che di anidride carbonica e Co2. Siamo convinti che se continueremo come abbiamo fatto negli ultimi anni le risposte arriveranno”. Ha aggiunto spiegando la posizione di Coldiretti sulla situazione dell’inquinamento a Milano. “Ovviamente, poi -osserva Prandini- c’è una situazione più ampia legata ai cambiamenti climatici, dove noi riteniamo che sotto questo punto di vista l’Italia, e non una sola regione, si debba dotare della realizzazione dei bacini di accumulo perché se non andremo a trattenere maggiormente l’acqua piovana rischiamo nei prossimi anni di avere sempre di più delle situazioni di criticità, sia in termini di eccesso, come le bombe d’acqua che abbiamo purtroppo osservato nel 2023, con quello che hanno causato in particolar modo in Emilia-Romagna, ma anche in Toscana e nelle Marche, sia per quanto riguarda il 2022 con un periodo particolarmente siccitoso che non aveva precedenti nella storia del nostro Paese”. Autore“Dobbiamo fermare le importazioni sleali che gravano sui nostri agricoltori, che poi subiscono l'abbassamento dei prezzi. Per questo chiediamo al governo più controlli ai porti a tutela del vero made in Italy”. Conclude Prandini. “Come Coldiretti continuiamo a lavorare in positivo per una filiera del grano e della pasta che porti ad accordi pluriennali tra agricoltori e pastificio per il giusto prezzo”. In questo senso, “anche il ruolo di Cai-Consorzi Agrari d'Italia diventa fondamentale per contrastare le speculazioni. Al pari del grano canadese con il glifosato, anche l'ondata che arriva dalla Russia e dalla Turchia rappresenta una grande minaccia per i nostri produttori”. —sostenibilitawebinfo@adnkronos.com (Web Info)

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