(Adnkronos) – Una nuova applicazione con la stampa 3D ridurrà il numero di animali utilizzati per i test nei settori farmacologico e cosmetico. La chiave è una biostampa 3D (tecnologia che permette, tramite una stampante in 3d, di produrre tessuti e organi): permette di realizzare frammenti di tessuto per valutare effetti, rischi, qualità d’azione e altri parametri di medicinali e cosmetici. E’ una delle innovazioni presentate durante il corso di formazione “Tecnologie per il 3D printing ed il Bioprinting” organizzato dalla Commissione Biomedica e dalla Commissione Industria dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Firenze. Illustrate tecnologie innovative anche sul fronte della sperimentazione alimentare e sanitaria. “L’ecosistema Electrospider, sviluppato da Bio3Dprinting srl, può essere utilizzato per la fabbricazione di costrutti biologici per il testing di farmaco paziente-specifici, aprendo nuove frontiere nella medicina personalizzata. La sua versatilità permette l’applicazione anche nei settori alimentare e del lusso, con la possibilità di stampare cibo e pelli “cruelty free”, senza ossia arrecare sofferenza agli animali”, spiega l’ingegner Mattia Dimitri, Coordinatore della Commissione Biomedica dell’Ordine degli Ingegneri. “Abbiamo anche parlato di tecnologia additiva per la pianificazione chirurgica assieme all’ingegnere Giovannini e dei processi che permettono di creare un ponte tra medici ed ingegneri sui temi di biofabbricazione e della medicina personalizzata: ne hanno parlato l’ingegner De Acutis e l’ingegner Velletri della società Bio3DPrinting – dichiara Mattia Dimitri -. Un grazie va a Bio3DModel per aver aperto le porte agli iscritti all’Ordine degli Ingegneri di Firenze per i quali la formazione professionale ricopre da sempre un ruolo fondamentale”. “Tra gli studi clinici presentati si è parlato dell’operazione eseguita all’Ospedale San Giovanni di Dio di Firenze, dal team del direttore del dipartimento chirurgico, Stefano Michelagnoli, assieme al primario della Chirurgia generale, Alessandro Anastasi, e dal chirurgo vascolare, Emiliano Chisci: un intervento di esclusione chirurgia laparoscopica di un aneurisma gigante dell’arteria splenica ilare guidata dalla stampa 3D -Il team medico, come raccontato dall’ingegner Giovannini, avvalendosi del modello 3D virtuale e stampato, è stato in grado di preservare la milza escludendo con successo l’aneurisma – ha aggiunto l’ingegner Dimitri -. Questo caso sottolinea l’importanza dell’implementazione di tecnologie avanzate come la stampa 3D nella pratica chirurgica, migliorando le cure e i risultati per i pazienti”. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)