(Adnkronos) – In condominio può succedere che si verifichino delle dispute tra chi si lamenta di avere freddo e chi lamenta di avere caldo o di voler risparmiare sulle spese di riscaldamento diminuendo il numero di ore in cui i termosifoni sono in funzione. Ma chi decide in merito al riscaldamento in un condominio? Chi è che sceglie l’orario per l’accensione e lo spegnimento dei termosifoni?
"In merito a condomini con riscaldamento centralizzato – spiega Giovanna Ferraresi di Immobiliare.it – la regola vuole che a scegliere sia l’amministratore che però si rifà alle leggi nazionali. Il riscaldamento deve essere acceso nella data stabilita a livello nazionale, in base alla zona climatica di appartenenza, ma che può subire una differenza a livello regionale, se non addirittura comunale. Davanti alla necessità di risparmiare energia, alcuni Comuni italiani hanno deciso di posticipare la data di accensione dei termosifoni sia ad uso pubblico sia residenziale". "In genere comunque – fa notare – la data di accensione è divisa per regioni in base alle caratteristiche climatiche. Anche le ore giornaliere di riscaldamento vengono stabilite a livello nazionale. Ne segue che il singolo inquilino può scegliere di diminuire gli orari di accensione e di spegnimento dei suoi termosifoni, ma solo entro queste soglie. Gli orari di accensione e spegnimento del riscaldamento sono riportati sul regolamento di condominio, all’interno della fascia oraria nazionale. Per determinare di comune accordo gli orari in cui tenere in funzione il riscaldamento centralizzato si potrà: organizzare un’assemblea di condominio e votare; lasciare all’amministratore di condominio la decisione se manca la delibera dell’assemblea". "Lo spegnimento dei termosifoni – precisa – deve rispettare alcune fasce orarie stabilite a livello nazionale. Il riscaldamento centralizzato può restare attivo dalle 5 del mattino alle 23. In questo spazio di tempo, il condominio può scegliere quando accendere e quando preferire spegnere. Chi possiede un impianto di riscaldamento autonomo potrà, invece, scegliere di accendere all’orario che vuole senza limitazioni. Resta però invariata la normativa che limita a 19 gradi la temperatura massima nelle abitazioni private e anche negli spazi pubblici. E', inoltre, possibile modificare gli orari di accensione e spegnimento del riscaldamento centralizzato, all’interno delle fasce orarie nazionali. Per farlo, andrà convocata una nuova assemblea che all’ordine del giorno avrà questa discussione. A seguito della votazione degli inquilini, si potranno modificare gli orari". —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)