(Adnkronos) – E' finito l'incubo per un noto chirurgo di un ospedale del Nord Italia, grazie all'ultima vittoria in Consiglio di Stato del team di legali di Consulcesi. Il caso in questione riguarda un chirurgo che era stato citato dalla Procura regionale territorialmente competente per assolvere a una richiesta di rimborso di circa 250mila euro, pagati dalla sua azienda sanitaria per un presunto episodio di malpractice. Consulcesi annuncia in una nota che, dopo 4 anni, è giunta la sentenza definitiva di rigetto della Corte dei conti della domanda per danno erariale per cui il medico, che si è affidato al network di Consulcesi, si è finalmente liberato da una ‘spada di Damocle’ che, come tanti altri sanitari che vivono quotidianamente lo stesso dramma, lo perseguiva da troppo tempo. "Il caso è emblematico delle richieste di rivalsa spesso infondate da parte delle aziende – commenta Francesco Del Rio, avvocato di Consulcesi – In questa circostanza, la richiesta di rivalsa è risultata carente di una adeguata e convincente attività istruttoria preventiva all'introduzione dell'azione nei confronti del medico, per cui tutti gli elementi del prospettato danno erariale sono stati ritenuti dalla Corte incerti, opinabili e indimostrati, avendo peraltro l'azienda deciso di liquidare il danno senza neppure attendere l'esito della consulenza tecnica d'ufficio disposta dal magistrato nel pendente giudizio risarcitorio". Grazie al decisivo apporto di Consulcesi e del partner incaricato, l'avvocato Andrea Gangemi – si legge nella nota – si è così giunti al pieno riconoscimento delle ragioni del chirurgo che non solo ha vinto la causa, ma ha ottenuto anche una consistente condanna della controparte al pagamento delle spese legali sostenute. . I legali Consulcesi evidenziano l'importanza di difendersi adeguatamente e tempestivamente da qualsiasi iniziativa che possa presagire una richiesta economica per danno erariale. Dopo l'introduzione dell'articolo 9 della legge Gelli, la facoltà dell'azienda di transigere la controversia con il paziente non può prescindere dal coinvolgimento del medico interessato nella transazione. Tuttavia, gli stessi legali sottolineano come, nonostante la chiarezza normativa, spesso il percorso istruttorio è farraginoso e incompleto. Talvolta le aziende procedono con poche indagini senza approfondire la realtà dei fatti, mentre è essenziale che il professionista sanitario possa esporre chiaramente la propria posizione fin dall'inizio. Per questo è importante ricorrere all'assistenza di un professionista legale già dal ricevimento della richiesta di informazioni da parte dell'azienda sanitaria a seguito di una richiesta risarcitoria pervenuta, coinvolgendo la propria compagnia assicurativa, a titolo cautelativo, nel caso in cui pervenga un successivo preavviso di rivalsa, così da strutturare per tempo un'adeguata strategia difensiva da spendere nel possibile giudizio contabile. Vista l'importanza di affidarsi immediatamente a un avvocato competente in materia per difendersi al meglio da richieste di rivalsa da parte delle aziende sanitarie, Consulcesi offre all'interno della sua piattaforma Consulcesi Club un servizio di consulenza telefonica completamente gratuita e illimitata per rispondere ad ogni problema di natura civile, penale o lavorativa, conclude la nota. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)