(Adnkronos) –
Ornella Muti e la figlia Naike Rivelli stanno partendo dal Piemonte per andare a Sanremo a supporto della protesta degli agricoltori per portare ''un bancale di arance calabresi che regaleremo a tutti i vip che stanno lì, anche ai cantanti'', aveva annunciato l'attrice all'Adnkronos. ''Sono tre giorni che stiamo dicendo che andremo al Festival con le arance calabresi – sottolinea Naike all'Adnkronos – abbiamo risposto all'appello di Amadeus che pensavamo fosse serio e ora ci dicono che dobbiamo chiedere il permesso alla polizia per scaricare le arance?''. ''Amadeus continua ad andare davanti a giornali e televisioni a dire che nessuno lo sta chiamando – dice la Muti – quando in realtà noi lo stiamo chiamando da ieri. Abbiamo mandato un sacco di messaggi e di vocali alla moglie ma siamo state completamente ignorate, questo è molto inquietante. E' stato Amadeus a dire agli agricoltori di venire, abbiamo tutta la stampa che ci aspetta e arriveremo a Sanremo nel pomeriggio. Se gli organizzatori non ci faranno entrare faranno una bruttissima figura. Quando sei un personaggio pubblico non puoi prendere in giro la gente''. ''Mia madre è conosciuta in tutto – prosegue Naike – è diventata la madrina di tutti gli agricoltori per dare visibilità alla loro protesta perciò se non ci faranno entrare faranno una figuraccia mondiale. Abbiamo tutto il diritto di arrivare davanti all’Ariston. Quello che chiediamo è solo di arrivare lì e dare queste arance, sarebbe carino se ci accogliessero davanti all’Ariston magari solo per scambiare due chiacchiere con Antonio Zangari (a capo dei presidi di tutti gli agricoltori Calabresi, ndr) che sono tre giorni che sta viaggiano con un trattore pieno di arance. Eppure – ricorda ancora la figlia della Muti – mia madre fu molto educata e cortese con la moglie di Amadeus quando accettò di essere intervistata da lei poco prima del Festival di Sanremo nonostante il trattamento ricevuto le settimane prima della sua conduzione. Le fecero vedere il palco il giorno stesso senza farle fare neanche una prova. Ci trattarono a pesci in faccia anche quando facevamo parte del gruppo Sanremo – prosegue Naike – figuriamoci ora che siamo fuori. Non vogliamo fare nulla di eclatante, se non ci fanno entrare umilmente cammineremo dal trattore e le lasceremo davanti al box del nostro caro Fiorello, amico del popolo ma cha quando lo chiami non c’è'', conclude. (di Alisa Toaff) —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)