(Adnkronos) – “Accogliamo positivamente il via libera dell’Unione europea alla proroga della misura Decontribuzione Sud fino al prossimo 31 dicembre. Lo riteniamo un successo del governo, ma anche di Confindustria nazionale, supportata dall’Unione di Napoli e da Confindustria Campania, come ha sottolineato il presidente Iannotti Pecci. Si tratta di un provvedimento molto apprezzato e utilizzato dalle imprese, e la mancata riconferma dell’esonero contributivo – per il 2024 prevista al 30% sugli oneri a carico del datore di lavoro – avrebbe avuto pesanti conseguenze per i bilanci delle imprese e l’occupazione nei territori interessati”. Lo dice all'Adnkronos/Labitalia Guido Bourelly, presidente del Gruppo Piccola Industria dell'Unione Industriali Napoli. "Ma – avverte – è fondamentale che questa vittoria sia un punto di partenza per ulteriori azioni mirate a sostenere lo sviluppo economico del Sud e che la riduzione dei contributi possa essere mantenuta in misura decrescente fino al 2029, per proseguire nel sostegno alle imprese economicamente più deboli, incentivare l'occupazione e favorire la crescita delle imprese nelle nostre regioni". "Guardiamo con fiducia – aggiunge il presidente Bourelly – al futuro del Mezzogiorno anche alla luce delle recenti stime dell'Istat sul Pil e sull'occupazione territoriale per il 2023. Dopo anni di performance al di sotto della media nazionale, vedere un aumento del Pil dell'1,3% e una crescita occupazionale del 2,5% nella nostra area rappresenta un segnale positivo di ripresa economica. Questi dati dimostrano che le politiche di sviluppo e gli investimenti nel Sud stanno iniziando a dare i loro frutti. Particolarmente significativo è il contributo del settore delle costruzioni, che ha registrato una crescita del valore aggiunto del 4,6% nel Mezzogiorno, evidenziando l'importanza di continuare a sostenere progetti infrastrutturali e di riqualificazione urbana. Tuttavia, non dobbiamo adagiarci sugli allori. La crescita dell'1,3% del Pil, sebbene superiore alla media nazionale, indica che c'è ancora molto da fare per ridurre il divario economico tra le diverse aree del Paese. E' cruciale che le istituzioni e le imprese continuino a collaborare per creare un ambiente favorevole agli investimenti e alla crescita sostenibile”. —lavoro/sindacatiwebinfo@adnkronos.com (Web Info)