(Adnkronos) – "Ho incontrato il cancro in tanti modi diversi, come la maggior parte di noi: professionalmente, nella cooperazione perché provengo dal mondo dell'associazionismo, del Terzo settore, del volontariato". E "l''ho incontrato in una forma aggressiva personalmente oltre 20 anni fa. Non ero una bambina, non ero un'adolescente, ma certamente ero molto giovane e oggi sono qui. Soltanto medici attenti, soltanto una ricerca puntuale, soltanto delle cure capaci di salvare la vita mi hanno permesso oggi di essere qui e di raccontarlo". Lo ha detto il viceministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci, intervenendo al convegno 'Rete nazionale tumori rari: criticità e prospettive per l'oncoematologia pediatrica', promosso dalla Fiagop, la Federazione italiana associazioni genitori e guariti oncoematologia pediatrica, questa mattina presso la Camera dei deputati. "Negli anni del cancro, e vi dico anche questo – ha continuato Bellucci – ho perso i miei genitori in soli 36 mesi. Purtroppo è un tema che mi è vicinissimo e ne conosco profondamente le complessità. L'incontro di un bambino con il cancro è una priorità per ogni esponente politico e istituzionale. Bisogna migliorare le cure non solo della malattia, ma anche della persona. Perché la malattia è qualcosa che ci sconvolge e spazza via le nostre certezze. E' difficile resistere al dolore che entra nella tua esistenza". "In questi 15 mesi di governo – ha ricordato poi il viceministro – stiamo sostenendo, come ministero del Lavoro, la realtà del Terzo settore. Quest'anno abbiamo stanziato 6 milioni e 200mila euro proprio per sostenere il mondo dell'associazionismo, per supportare le attività di oncologia pediatrica, ossia questa alleanza di cui l'Italia e le famiglie hanno bisogno in un percorso così difficile. Noi continueremo a farlo e a dare maggiori risorse per garantire a ciascuno il diritto alla vita e a non sentirsi solo". —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)