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L'Ucraina si appresta a svelare il suo "piano per la vittoria" nella guerra con la Russia e 'invita' Vladimir Putin al tavolo del dialogo. Mosca, però, anticipa il no alla proposta diplomatica. Prima della partenza per gli Stati Uniti, Volodymyr Zelensky ribadisce che presenterà quello che chiama il suo "piano per la vittoria" che, a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York, presenterà prima al presidente degli Stati Uniti Joe Biden, poi alla candidata democratica Kamala Harris e al suo sfidante repubblicano Donald Trump, che probabilmente incontrerà giovedì o venerdì. E afferma che è possibile un dialogo con la Russia come parte di questo piano, pur senza fornire dettagli. "Il piano per la vittoria prevede passi veloci e concreti da parte dei nostri partner strategici, in un periodo tra qui e la fine di dicembre", dice il presidente ucraino nell'intervista a Interfax-Ukraine. Secondo Zelensky,i Biden potrà prendere delle decisioni importanti per l'Ucraina prima della fine del suo mandato presidenziale a gennaio. E lancia un esplicito messaggio: "Abbiamo bisogno di armi a lungo raggio", dice ribadendo quindi all'appello affinché Washington autorizzi l'uso delle sue armi per colpire il territorio russo. Kiev spinge per utilizzare i missili Atacms americani e gli Storm Shadow anglofrancesi contro obiettivi militari nel territorio russo. Intanto, però, Mosca potrebbe aver riposizionato uomini e mezzi per collocarli fuori dalla portata dei missili. I dettagli del piano non sono noti, ma per Zelensky quello che può fare davvero la differenza è consentire a Kiev di colpire la Russia in profondità con missili occidentali. Il Regno Unito ha mostrato un'apertura in questa direzione, dicendosi disposto a consentire all'Ucraina di utilizzare gli Storm Shadow. Ma la Casa Bianca rimane scettica e il primo ministro britannico, Keir Starmer, non è riuscito convincere Biden incontrato a Washington la scorsa settimana. Zelensky spiega che i partner dell'Ucraina sono essenziali per il suo piano, affermando che questo delinea una roadmap che dovrebbe portare ad un secondo summit per la pace – dopo il primo che si è svolto lo scorso giugno in Svizzera senza la Russia – al quale dovrebbe partecipare anche Mosca. "Senza la Russia e senza tenere conto degli interessi russi è impossibile raggiungere un accordo giusto e sostenibile. Ma Kiev e l'Occidente non stanno pensando alla pace, loro hanno bisogno della guerra", la risposta a stretto giro della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova. Non parteciperemo a "questo cosiddetto secondo summit", aggiunge, affermando che avrebbe lo stesso "obiettivo" del primo, che si è svolto a giugno in Svizzera senza la Russia, cioè "spingere l'assolutamente insostenibile 'formula Zelensky' come unica base per risolvere il conflitto". Questo non significa che la Russia rifiuta una soluzione politica e diplomatica della crisi, dice ancora Zakharova nella sua dichiarazione rilanciata dalla Tass: "Siamo pronti a discutere veramente proposte serie che prendano in considerazione la situazione sul terreno, le realtà geopolitiche emergenti", afferma facendo riferimento "all'iniziativa presentata il 14 giugno da Vladimir Putin". —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)