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L'Ucraina si prepara a mandare centinaia di migliaia di soldati al fronte nella guerra contro la Russia. Il presidente Volodymyr Zelensky ha convertito in legge il controverso disegno di legge sulla mobilitazione approvato nei giorni scorsi dal Parlamento di Kiev e volto ad aumentare il numero dei soldati da inviare al fronte.
Si stima che saranno centinaia di migliaia i rinforzi, per lo più uomini di 25-26 anni, idonei a essere arruolati per la prima volta. Saranno loro a scendere presto in campo in Ucraina a fianco di chi già combatte l'aggressione militare russa, in base alla legge firmata da Zelensky. Numeri inferiori rispetto ai 500mila che aveva chiesto l'ex comandante in capo Valerii Zaluzhnyi, ma probabilmente meno liberi di abbandonare le armi. E' stata infatti tolta la clausola inizialmente prevista secondo la quale era possibile lasciare l'esercito dopo 36 mesi. Zelensky aveva già convertito in legge alcune disposizioni, come l'abbassamento dell'età per la coscrizione militare maschile da 27 a 25 anni. Ma già a partire dai 18 anni sarà possibile arruolarsi volontari, anche se non in prima linea, mentre resta invariata l'età massima di 60 anni. La mobilitazione dovrebbe consentire all'Ucraina di ridurre parziamente l'evidente gap di risorse, umane e non, rispetto alla Russia. Mosca dispone di un ricambio praticamente illimitato e può permettersi attacchi a ondate, senza curarsi delle perdite. Recentemente, il presidente Vladimir Putin ha firmato il decreto sulla leva primaverile per il servizio militare in Russia. Il documento prevede l'arruolamento "dei cittadini russi di età compresa tra i 18 e i 30 anni, non in riserva e idonei alla coscrizione, tra il 1° aprile e il 15 luglio 2024, per un numero di 150.000 persone". Il decreto prevede anche il congedo di soldati, marinai, sergenti e sottufficiali il cui periodo di leva è scaduto. Le nuove leve non sono destinate a rinforzare l'esercito russo in tempi brevissimi, ma sono l'ulteriore segnale del funzionamento della macchina bellica a pieno regime.
La Russia, non è un segreto, sta preparando la nuova offensiva prevista da esperti e analisti tra la fine della primavera e l'inizio dell'estate. Mosca, che già preme lungo il fronte orientale, potrebbe sferrare l'attacco nella zona tra Kharkiv e Sumy a Nord o puntare verso Odessa a Sud. In ogni caso, il quadro per Kiev è estremamente precario a sentire alti ufficiali che hanno collaborato con il generale Zaluzhny. In caso di attacco russo, esiste il rischio di un collasso delle prime linee ucraine. La Russia, dopo il forcing delle ultime settimane con droni e missili, potrebbe "bucare la prima linea e spezzarla in più punti", secondo gli ufficiali interpellati recentemente da Politico. L'invio di migliaia di uomini al fronte, dopo il varo della legge firmata da Zelensky, potrebbe consentire a Kiev di puntellare la situazione. Rimane, pesantissima, la differenza a livello di armi e munizioni: per ogni colpo d'artiglieria sparato dall'Ucraina, la Russia risponde con 10 proiettili. Un gap abissale che, a lungo andare, è destinato a segnare il conflitto in maniera determinante. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)